Why vanishing points?
Trovare la giusta angolazione e prospettiva può essere risultato di una ricerca professionale e competente, ma spesso - come cà pita nella vita - è semplicemente l'aiuto che ti vien dato dal caso, o come io amo definirlo, dalla serendipità .
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Ma che si tratti della prima o della seconda, una è la legge per la scoperta di novità :
esplorare, perdersi, non fermarsi.
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Cammina, cammina tanto e sempre a testa alta, in ginocchio o strisciando per terra perché spesso sono i punti di vista meno consueti ad aprirti a ciò che la quotidianità di solito cela dietro il velo dell'abitudine.
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"Mi immagino quale possa essere la composizione che vado cercando, mi creo un pattern di forme e colori, mi presetto già una bozza del risultato. Mi giro, mi sposto, alzo e abbasso lo sguardo, fin quando non trovo ciò che più si avvicina al progetto immaginato... La serendipità fa il resto"
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Ma perché proprio punti di fuga e non altre prospettive?
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Vedere quel punto da cui tutto pare nascere o verso cui tutto sembra confluire crea uno spazio chiuso, delimitato e ordinato. Crea uno schema ben specifico che allontana da insicurezze ed incertezze. È tutto lì, in quel fermoimmagine.
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L'occhio dello spettatore ha solo un punto su cui porre l'attenzione, mentre il resto è solo la cornice che crea un'illusione di infinito per cui, se si puntasse lo sguardo in altri punti della foto, tutto perderebbe di senso.
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Dal caos del mondo e della città fai nascere un equilibrio celante le imperfezioni.